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SESS0MATTO Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 25 settembre 1974
 
di Dino Risi, con Giancarlo Giannini, Laura Antonelli, Alberto Lionello, Paola Borboni (Italia, 1973)
 

La critica francese quando guarda al cinema italiano o capisce tutto, o niente del tutto. Ha scoperto, e riscoperto, Rossellini. E gridato al genio di Vittorio Cottafavi. A lanciato Ferreri e, a suo tempo, Antonioni. Poi si è estasiata per il "Peplum" scoprendovi profonde risonanze metafisiche. Ora, da alcuni anni, loda il genere comico - satirico (quello alla Manfredi, tanto per internderci) additandolo come il solo esempio di cinema di massa brillante ma, al tempo stesso graffiante in circolazione sugli schermi internazionali.

Dino Risi, per dei films come VEDO NUDO che sinceramente avevo visto con il medesimo incanto con il quale sfoglio i rotocalchi dal barbiere, ha avuto l'onore di moltissime stellette parigine. E l'approccio a SESS0MATTO è dei più sospettosi, per riconoscere che, onestamente, non tutto nella pellicola è da buttare le ortiche . Un film come questo, a confronto di PECCATO VENIALE è un capolavoro di introspezione critica e di abilità espressiva. La costruzione, divisa com'è in molti e a volte brevissime episodi, è scorrevole e varia. Sulla carta molti di questi episodi sono tutt'altro che gratuiti: sembrano denunciare, all'origine, una volontà effettiva di scelta critica, un desiderio di intervenire sulla realtà contemporanea italiana sui suoi tabù e pregiudizi, attraverso un linguaggio di massa come il cinema comico-sessuale all'italiana. La fattura, specie nella speditezza del ritmo, denuncia un mestiere sicuro.

I meriti si fermano qui, alle premesse, poi alla dignità dell'esecuzione. Poiché l'originalità di certe situazioni, l'intelligenza di averle proposte, si immiserisce quasi subito nel macchiettismo, nella caricatura, nel razzismo oltre tutto, per il quale il povero cristo viene immancabilmente dal sud, come se questi mancassero, e con i loro grulli, anche le nostre latitudini. Gli attori (si pensa a Giannini che a volte aveva portato dei personaggi interessanti, con un minimo di misura) traboccano negli effetti più facili. E così il regista, la mano del quale sembra sfuggire alle intenzioni della mente per imboccare le strade di sempre, della volgarità e del lazzo.

SESS0MATTO è, in fondo, un'opera sconcertante. Perché è difficile stabilire se è la tradizionale cavolata, fatta da uno che non è di certo stupido e che su certe cose ci ha riflettuto, ma che ha preferito seguire il sentiero della grana. Oppure se è riuscito così perché al suo autore non e riuscito fare di meglio: in perfetta ed impotente buona fede.


   Il film in Internet (Google)

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